Un sepolcro a ore, una santa ragnatela, un folto rovo: Passio Sancti Canionis
Un sepolcro a ore,
una santa ragnatela,
un folto rovo:
alcune osservazioni sulla Passio Sancti Canionis
Alessandro Rossi
"Ager Veleias", 18.12 (2023) [www.veleia.it]
Dopo una prima analisi di alcuni aspetti tipicamente agiografici della Passio Canionis (IX-X secolo), si propone la disamina di alcune informazioni “involontarie” (secondo la classica definizione di Marc Bloch), da alcune delle quali si ricava – anche con l'aiuto dell'epigrafia (il nome latino Canius / Kanius) – ulteriore conferma per la conferma del nome di Canius rispetto alla variante Cyon, recentemente proposta; l’analisi degli elementi toponomastici presenti nella Passio consente di rivalutare l’origine africana di San Canione (santo campano vissuto alla fine dell'impero romano), indicazione tradizionale che la critica più recente ha ritenuto di considerare come più probabile prodotto di un topos agiografico.
Inoltre, si esplora la possibilità di riconoscere in Canione un vescovo donatista, giunto in Campania a seguito delle repressioni imperiali tra IV e V secolo.
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