Veleia, excursus storico di Nicola Criniti
Veleia,
excursus storico
Nicola Criniti
"Ager Veleias", 20.14 (2025) [www.veleia.it]
Alla fine di maggio 1747, all'ombra della pieve plebanale di Sant'Antonino, nel borgo di Macinesso (dal 1815 aggregato a Lugagnano Val d'Arda, PC), su un pianoro terrazzato dell'appartata, piacentina Val Chero, veniva casualmente scoperta una imponente epigrafe bronzea rettangolare, forse già spezzata in undici grossi frammenti, poi ricomposti dal prefetto del Museo d'Antichità di Parma Pietro De Lama nel 1817 [cm 136/138 x 284/285,5 x 0,8: peso 200 kg circa], comunemente chiamata Tabula alimentaria.
Con il suo rinvenimento, ma solo dal 1760, tornavano alla luce lentamente e disordinatamente — per impulso di Guillaume Du Tillot, segretario di stato del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla (sotto la cui giurisdizione cadeva Macinesso, erede inconsapevole delle memoriae antiche) — il municipium di Veleia, finallora ignoto anche alla cartografia, e il suo ager.
Nasceva, in parallelo, il Reale Museo d'Antichità (attuale Museo Archeologico Nazionale di Parma) nel palazzo farnesiano della Pilotta, luogo adeguato e organico di conservazione ed esposizione, per quanto riservato a pochi, delle antichità locali, e, se pure di riflesso, iniziava la ricerca archeologica nell'Emilia occidentale.
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